Davide: “Abbiamo avuto delle difficoltà, ma abbiamo risorse incredibili”

Nuovo appuntamento con le nostre “storie resilienti”, piene di coraggio e voglia di riscatto. Questo mese la parola a Davide da Verona, 13 anni vissuti “fuori famiglia”.

“Sono Davide, ho 28 anni, abito a Verona e ho trascorso circa 13 anni fuori famiglia. Per di più in Affido presso delle famiglie ma ho avuto anche una piccola esperienza in comunità (di pochi mesi). 

Attualmente sono infermiere e lavoro da circa 3 anni: una professione che mi realizza molto. Nei momenti liberi cerco di stare in compagnia dei miei amici, con i quali mi diverto molto e cerco sempre più di coltivare le mie passioni: ad esempio suono degli strumenti a percussione e ascolto moltissima musica. 
 
Le  difficoltà che ho dovuto affrontare dopo aver compiuto 18 anni (in particolare per me verso i 19 anni) sono state molteplici: sia di carattere emotivo che propriamente pratiche/organizzative. 
In primo luogo non sapevo veramente da dove cominciare. Avevo più o meno chiari i miei obiettivi ma non sapevo come procedere perché, diciamo la verità, non sono stato preparato adeguatamente per questa grande sfida
Lavoro, denaro, casa, stabilità, indipendenza: l’ordine delle priorità aveva questa logica. 
Ma come dovevo procedere? Come si compila un buon curriculum? Trucchi per fare una buona impressione? Quale lavoro fa più per me ? Come si sceglie e tratta per un appartamento? La residenza come si cambia? Come ci si compra uno scooter? E il conto corrente?
 
Tutte domande che mi sono posto – domande legittime che ogni ragazzo si pone – una volta da solo, maggiorenne e per la legge capace di badare a se stesso. 
Emotivamente ero un po’ confuso: poca autostima, la sensazione di non farcela, di fare un casino, di scegliere in modo sbagliato o affrettato. Poca fiducia nei miei mezzi. 
Meno male che al mio fianco ho avuto delle persone che mi hanno guidato (ho partecipato ad un progetto di sgancio in un appartamento) e spronato nel migliorare sempre più la mia vita! Avevo anche dei buoni punti di riferimento che hanno sempre creduto in me e fatto riconoscere le mie potenzialità.
 
Nel 2015 mi sono laureato, ripensandoci non ci credo ancora… 
 
Ai ragazzi come me direi: è vero, è difficile. Ma non impossibile. L’avere degli obiettivi chiari con le priorità giuste fa sì che la rotta sia chiara, evitando scoraggiamenti e sconforto emotivo. Bisogna farsi in quattro, essere costanti, ragionare e vedere più in là del proprio naso ma quando si raggiunge un obiettivo anche piccolo (che può essere rinnovare la carta d’identità) ci si sente dei fighi incredibili e la consapevolezza dei propri mezzi aumenta, caricando le batterie per il traguardo successivo! Io ho sempre ragionato per step, piano piano anche la montagna più alta la si doma! 
Abbiamo avuto delle difficoltà ma abbiamo delle risorse incredibili: basta scovarle e utilizzarle al meglio. 
Il cammino è tortuoso ma noi abbiamo coraggio da vendere!”. 
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