Un dossier dedicato a comunità e case-famiglia durante il lockdown

Si è parlato molto dell’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo in questi mesi e oggi si parla delle conseguenze economiche della crisi, ma in pochi hanno ricordato che esiste anche un’emergenza sociale che non può essere sottovalutata.
Una recente ricerca dell’Ospedale Gaslini di Genova ha messo in luce i forti strascichi sulla salute psicologica di bambini e ragazzi. Molte associazioni evidenziano che gli episodi di violenza nei confronti dei bambini si sono moltiplicati, come ha raccontato in un recente articolo Elena Buccoliero. 

Nonostante questo, ci sono voluti 53 giorni dall’inizio del lockdown perché il presidente del Consiglio Giuseppe Conte pronunciasse per la prima volta la parola bambini
Agevolando insieme a un gruppo di organizzazioni, professionisti, cittadini ha voluto mantenere alta l’attenzione su questi temi proponendo un “#DecretoBambini” e avviando una raccolta firme su Change.org che ha trovato oltre 5.000 sostenitori.

La situazione dei bambini e dei ragazzi che vivono “fuori famiglia” e dei giovani Care leaver è stata portata all’attenzione delle istituzioni anche dall’Autorità Garante Infanzia e Adolescenza, che ha scritto al Presidente del Consiglio per segnalare le loro difficoltà. Una situazione purtroppo comune anche a tanti care leaver in altri paesi europei con cui Agevolando è in contatto. Tanto che una rappresentanza di loro si è riunita e ha elaborato un documento: “Declaration on responding to the transnational needs of Care leavers amidst Covid-19 and beyond”.

E se, giustamente, sono state elogiate tante categorie professionali che non si sono mai fermate neanche nelle settimane più dure, altrettanta attenzione non è stata dedicata agli educatori professionali e in generale al mondo delle comunità.

Sono 4.027 le Comunità per minorenni presenti sul territorio italiano con una media di 8,1 ospiti ciascuna. Un’educatrice bolognese, Giorgia Olezzi della cooperativa sociale Open Group, ha avuto un’idea e lanciato l’hashtag #IoRestoInComunita.

Come sapete noi di Agevolando abbiamo raccolto questo appello e raccontato attraverso il sito e la pagina Facebook questo lavoro prezioso e necessario in cui educatori e operatori sono anche loro in prima linea accanto a bambini, ragazzi, migranti, persone con disabilità, mamme e famiglie in difficoltà.

Da questi materiali raccolti nelle settimane più critiche tra marzo e maggio è nato il Dossier: La vita nelle comunità e nelle case-famiglia ai tempi del Coronavirus che ha cercato di raccogliere sia le iniziative di comunicazione prodotte dal terzo settore stesso per raccontarsi (campagne, appelli, approfondimenti, webinar…) sia le attività accolte dai media nazionali e locali che hanno dato voce a questo mondo. Infine, spazio soprattutto alle voci dirette dei protagonisti dei percorsi di accoglienza: educatori, operatori sociali, volontari, e soprattutto ragazzi e ragazze.
Perché sono loro il principale e vero motore di cambiamento, in ogni situazione (anche la più difficile).

Come ha scritto con grande sensibilità Pamela, 17 anni, accolta in una comunità di Genova: “Una casa non è questione di mattoni, ma di amore. Anche uno scantinato può essere meraviglioso. Casa non è dove si dorme. Casa è anche vivere con 12 ragazzi che poi diventano la tua famiglia. Casa è anche vivere con 7 educatori che si occupano di te. Casa è anche condividere la tua paura di cadere e la tua gioia di rialzarti, casa non è dove vivi ma dove ti capiscono e ti vivono. Casa è anche la pelle di chi, quando ti abbraccia ti fa sentire al posto giusto. Là dove sei felice, sei a casa. E questo l’ho sperimentato soprattutto in queste settimane così nere”.

È nato così questo racconto collettivo di un’Italia – con contributi dal Trentino alla Sicilia, dalla Sardegna all’Emilia-Romagna – di cui poco si parla ma che ha resistito e ancora oggi resiste in questa nuova fase con solidarietà, laboriosità e creatività.

Agevolando è felice di dare spazio a questi racconti e contribuire a tenere alta l’attenzione sulla situazione di bambini e ragazzi in comunità e dei giovani care leaver.


In testa all’articolo la foto “R-esistenza”, inviata per il concorso fotografico indetto da Agevolando durante il lockdown: “La prima cosa bella”

Dossier cura di Silvia Sanchini, responsabile ufficio stampa e comunicazione Agevolando 

In collaborazione con:

Silvia Forasassi, consulenza redazionale
Diletta Mauri, consulenza scientifica
Ada Serra, editing e consulenza redazionale
Gregorio Prada Castillo, consulenza grafica

Le foto presenti nel Dossier sono state raccolte dall’associazione Agevolando grazie alla collaborazione con case-famiglia e comunità d’Italia.

 

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