Racconto di un giorno di festa

Ore 8.30 di un sabato mattina soleggiato. Ventinove giugno duemila tredici. Tutti pronti.

Pronti ad accogliere educatori e ospiti delle comunità dell’Emilia Romagna che hanno deciso di passare una giornata di festa insieme a noi.

La location è perfetta. Il villaggio del Fanciullo di Ravenna è davvero un bel posto, adatto per l’occasione.

Ci ritroviamo in arena, i consueti saluti e ringraziamenti da parte di Federico, e quindi diamo l’inizio alla giornata.

I ragazzi ci sono, le squadre di calcetto e di pallavolo  pronte con divise colorate e personalizzate, il sorriso e la voglia di giocare insieme e dare il meglio per vincere e divertirsi.

Le partite si susseguono, una dietro l’altra, un clima di festa, di gioco, di impegno, di voglia di stare insieme.

 

Voglia di incontrarsi, ritrovarsi, conoscersi.

Uno stop ai tornei dato dal pranzo. Tutti insieme a mangiare. Un pranzo perfetto, preparato e servito da un’associazione di volontariato (La Voce del Vento di Mezzano) che con gioia e dedizione si è impegnata per rendere anche il momento del pranzo estremamente   piacevole e conviviale.

Nel pomeriggio i tornei volgono al termine, chi non gioca approfitta per trovare  altri momenti di condivisione.

La sala musica, gentilmente offerta dall’associazione TITITOM, con la supervisione di Luciano, è un tripudio di energie. Jam session, rap, chitarre, batterie percussioni, voci. Una festa nella festa, un’esplosione di

Un tempo per chiacchierare insieme, raccontarsi e raccontare. Un momento di condivisione anche per gli educatori delle diverse comunità. Occasione per incontrarsi e confrontarsi sul proprio percorso, sul proprio lavoro. Un momento di arricchimento.

Poi c’è chi si trucca il volto, le braccia, un gazebo dedicato al trucco dove educatori, bambini, ragazzi e volontari si cimentano nei disegni.

 Chi ha esposto e venduto i propri quadri, chi ha  proposto mercatino con manufatti creati apposta per l’occasione. Tanta creatività, fantasia, allegria.

Nel mezzo del pomeriggio poi, interrompiamo le attività .

Un educatore del Villaggio del fanciullo organizza un lancio dal paracadute.

Sono quattro i paracadutisti che scendono dal cielo, tutti  insieme a guardarli, foto ricordo, appalusi. Una bella sorpresa nella festa che già stava procedendo al meglio.

Giunti al tramonto siamo  pronti per terminare le partire ,premiare i vincitori, mangiare una pizza tutti insieme…… e poi via a danze e concerti.

Danze albanesi, danze senegalesi , percussioni, tanta emozione, tante foto, tanto divertimento e voglia che questa serata non finisca mai.

All’insegna del “noi come voi …voi come noi”(  com’è scritto nelle magliette di Agevolando) siamo stati troppo bene per tornare a casa.

Siamo tutti esausti, esausti e felici di aver condiviso una giornata insieme. Una giornata che ci dà speranza, che ci fa dimenticare le fatiche di tutti i giorni e che ci fa ricordare che insieme è più bello, che insieme si abbattono tanti muri e che insieme ce la possiamo fare.  Emozionati e stanchi di quella stanchezza piena  e appagante ci diamo appuntamento al prossimo anno.

Federica Samorì

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