Maria Grazia Canali: “Crediamo nei giovani, perché sono il futuro”

Eleganza, stile, sartorialità e made in Italy sono i valori che dal 1934 il Gruppo Canali promuove.
Un’azienda di famiglia che, in tre generazioni, è cresciuta esponenzialmente tanto da creare 180 boutique e oltre 1.000 punti vendita in Italia e nel mondo. Insieme all’impresa nata intorno al carisma e all’intuizione della famiglia Canali, ci sono anche valori ed un’attenzione al sociale da sempre presenti. Per strutturare in modo più organizzato e funzionale questo settore di interesse è nata nel 2013 la Fondazione Canali: una realtà che ha l’obiettivo di sostenere progetti in ambito sociale, sanitario, ricerca medica, occupazione, formazione ed istruzione in Italia e all’estero.

È un membro della famiglia a occuparsi della Fondazione e così Maria Grazia Canali, dopo una vita aziendale molto ricca e varia, accoglie la sfida di guidare questa nuova avventura e creare valore aggiunto nel sociale.
Tra i progetti che la Fondazione Canali sostiene dal 2018 c’è anche il progetto “Più In. L.A. Ragazzi” che Agevolando dedica all’inserimento lavorativo di giovani cresciuti in comunità, Affido o casa-famiglia.

Per questo abbiamo rivolto alcune domande a Maria Grazia Canali, per raccontare qualcosa di più di questa importante collaborazione.

Come nasce e di cosa si occupa la Fondazione Canali?

La Fondazione Canali onlus (Fco) è il ramo filantropico dell’azienda Canali e promuove i valori di lealtà, rispetto, empatia, attenzione al sociale che la mia famiglia – a partire dall’esempio soprattutto di mio padre Eugenio Canali – ha sempre ritenuto fondamentali.

La Fondazione valuta e sostiene i progetti che le vengono presentati in diversi ambiti e costruisce partnership in Italia e nel mondo. Per me è stata una grande sfida dopo tanti anni in azienda Canali, occuparmi di questi temi e passare dal settore retail al mondo non profit. È stata l’occasione privilegiata per scoprire altri aspetti della vita reale.

Come scegliete i progetti da sostenere?

Teniamo a privilegiare progetti di organizzazioni piccole o medie. Scegliamo solitamente, tranne alcune accezioni, di non sostenere un progetto per più di tre anni, in quanto riteniamo sia importante garantire a più enti il nostro aiuto e soprattutto,  pensiamo che le singole realtà piano piano debbano iniziare a camminare con le loro gambe e sviluppare autonomia. All’inizio ho dovuto affacciarmi ad un mondo che non conoscevo se non indirettamente. Per questo ho voluto confrontarmi con altre Fondazioni che già lavoravano in questo settore e visitare personalmente le associazioni e le realtà che abbiamo scelto di sostenere. Questo metodo di confronto e conoscenza diretta rimane parte del mio metodo di lavoro. Ad eccezione del settore cultura, arte e sport,  finanziamo diversi tipi ed ambiti di progetto non solo nel nostro Paese ma anche all’estero, monitorando l’evoluzione dell’iniziativa progettuale, sempre all’insegna della concretezza e della prontezza d’intervento: fare la differenza e farla adesso è una delle linee guida della Fco, che crede fermamente nel supporto pratico ed immediato a qualsiasi iniziativa che rientri nella sfera di azione e nei valori etici della Fondazione.

Come è venuta a conoscenza dell’attività e dei progetti di Agevolando? E perché la scelta di sostenerci?

Ho conosciuto Agevolando nel 2018 grazie alla Fondazione Mission Bambini, che mi ha parlato di voi e mi ha invitato a collaborare a un progetto per l’occupazione e l’inserimento lavorativo, un tema che già mi stava molto a cuore e di cui c’eravamo occupati con il bando “Occupiamoci” e con altre realtà della Brianza. Il tema del lavoro è centrale: credo molto nei giovani, sono il nostro futuro. Per questo ho ritenuto importante sostenere la vostra iniziativa che aveva in modo embrionale il tema della continuità e sostenibilità.

Quali obiettivi si pone la Fondazione Canali per il futuro?

Il nostro auspicio è quello di continuare a crescere e poter finanziare nuovi e importanti progetti. Piccoli passi, ma decisi e importanti.

Quale messaggio e quale augurio vorrebbe inviare ai ragazzi di cui l’associazione Agevolando si occupa e che voi contribuite ad aiutare?

Sono convinta che il lavoro sia lo strumento fondamentale per essere indipendenti, autonomi e iniziare a costruire la propria vera autonomia di vita. Io ho appreso da mio padre e dalla mia famiglia l’importanza di una cultura positiva del lavoro e sono contenta se altri giovani, grazie a noi, possano ricevere aiuti e opportunità. Il mondo del lavoro oggi è particolarmente difficile, anche in seguito alla situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Lavoro significa anche gratificazione ed è l’opportunità di riscattarsi da un passato difficile. Auguro ad Agevolando di crescere ed essere sempre più strumento per l’autonomia e il riscatto di tanti ragazzi e ragazze davvero meritevoli.

 

Per saperne di più: https://www.canali.com/it_it/fondazione.html

 

 

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