L’accoglienza fuori famiglia con gli occhi di chi l’ha vissuta

Questa mattina, 17 luglio 2017, nella sede del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro a Roma il Care Leavers  Network Italia –  prima rete nazionale di ragazzi tra i 16 e 24 anni che vivono o hanno vissuto in comunità, casa-famiglia o Affido  – ha presentato alla politica, alle istituzioni, alla cittadinanza una serie di “Raccomandazioni” per migliorare il sistema di accoglienza e di uscita dai percorsi di sostegno.

Oltre un anno di lavoro, 100 ragazzi coinvolti in sei regioni d’Italia (Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte, Emilia-Romagna, Sardegna e Campania) in un processo di partecipazione e ascolto reciproco volto alla creazione della prima rete nazionale di ragazzi “fuori famiglia.” L’iniziativa, dal titolo: “In viaggio verso il nostro futuro. L’accoglienza ‘fuori famiglia’ con gli occhi di chi l’ha vissuta” promossa dall’associazione Agevolando e dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha avuto come obiettivo proprio quello di coinvolgere direttamente i ragazzi nel dialogo con le istituzioni, dando loro pubblicamente la parola per presentare riflessioni e richieste e raccontare le difficoltà di chi cresce in affido o in comunità e, soprattutto, il momento dell’uscita dal sistema di tutela.

“La giornata di oggi è dedicata all’ASCOLTO dei Care leavers e delle loro raccomandazioni ha sottolineato Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza – e noi siamo qui per far sapere ai ragazzi che non sono soli. Bisogna investire su di loro, sconfiggere le disuguaglianze esistenti con i coetanei che vivono nel nostro Paese e supportarli nel percorso verso l’autonomia perché diventino serenamente gli adulti di domani”.

“Questa conferenza vuole essere solo l’inizioha aggiunto Federico Zullo, presidente di Agevolando di un percorso stabile di interlocuzione dei care leavers con le istituzioni al fine di costruire concrete opportunità per tutti quei giovani che si trovano in situazione di svantaggio”.

Nelle loro raccomandazioni i ragazzi hanno chiesto ascolto, trasparenza e condivisione nelle scelte che li riguardano. Hanno espresso la necessità di ricevere un sostegno per completare gli studi, cercare casa e lavoro, e il desiderio di non essere lasciati soli al compimento della maggiore età, ma di continuare ad avere figure di riferimento. Tra i tanti temi affrontati quello del pregiudizio e dello stigma, che coinvolge da vicino anche i giovani giunti in Italia come “minori stranieri non accompagnati” e i ragazzi di “seconda generazione”. Molto valore è stato dato anche al tema della partecipazione: i ragazzi chiedono di essere protagonisti delle scelte che li riguardano e non semplici spettatori passivi. Non solo parole ma anche musica: i care leavers della Campania hanno presentato per la prima volta il loro rap “Flowers in the concrete“ composto insieme al maestro Tonico 70.

Nell’occasione sono stati presentati da Diletta Mauri (coordinatrice nazionale CLN – Agevolando) e Valerio Belotti (Università di Padova) i risultati di una survey campionaria che ha permesso di raccogliere 190 questionari, risultato di una convenzione tra Agevolando e il Dipartimento di filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata dell’Università di Padova. Per ben il 94% dei ragazzi l’esperienza in comunità è stata un’opportunità di cambiamento, addirittura un’ancora di salvezza per l’85% degli intervistati che ha dichiarato di aver costruito in questo contesto i legami più importanti. Tali percorsi non sono però privi di criticità: in particolare per il 53% dei rispondenti il percorso “fuori famiglia” non ha aiutato a migliorare i rapporti con la famiglia di origine e molti ragazzi (il 48%) dichiarano che l’uscita dal percorso di accoglienza non sia stata pianificata in maniera sufficientemente graduale.  1 ragazzo su 5 ha dichiarato di aver smesso di studiare in quanto non aveva le possibilità. Il 53% non ha potuto beneficiare di un percorso di inserimento lavorativo/tirocinio.

Nonostante le difficoltà i ragazzi mostrano comunque alti livelli di ottimismo rispetto al futuro: il 67% si augura di potersi riuscire a realizzare nel lavoro in futuro e il 66% di essere autonomo e raggiungere i propri obiettivi.

Presentati anche i primi esiti del lavoro del network nei territori con gli interventi di Luisa Pandolfi – Università di Sassari; Stefania Manca – Regione Sardegna; Daniela Liberati – Comune di Verona; Nicola Perdegnana e Stefania Stanchina – Comune di Trento. Infine anche uno sguardo internazionale con l’esperienza inglese della Care leavers’association rappresentata da Carrie Wilson.

A interagire nella tavola rotonda con i ragazzi numerosi rappresentanti delle istituzioni e della politica, in particolare: Cesare Damiano, Presidente XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato; Elena Ferrara, Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza; Ileana Piazzoni, Deputata, XII Commissione Affari Sociali; Luigi Bobba, Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali; Gianmario Gazzi, Presidente Consiglio Nazionale Ordine Assistenti sociali; Maria Francesca Pricoco, Vice presidente Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia; Giovanni Fulvi, portavoce del gruppo #5buoneragioni e presidente CNCM – Coordinamento nazionale comunità per minori; Rodolfo Giorgetti, dirigente  di Anpal Servizi.

A disposizione:

Il Care leavers network è la prima rete in Italia di giovani cresciuti in comunità, affido o casa-famiglia coinvolti in un percorso di partecipazione e cittadinanza attiva. È promosso dall’Associazione Agevolando con il sostegno dell’Autorità garante infanzia e adolescenza e in collaborazione con l’Università di Padova.

Partner nazionali: Cismai, Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza), Sos Villaggi dei Bambini Italia. 

 

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